Maestro Ferrigno – l’arte presepiale antica tradizione napoletana – a suo avviso risente della crisi oppure continua ad avere estimatori; è ottimista in tal senso per il futuro? «Io sono molto ottimista per il futuro come si suol dire “chi la ha dura la vince” nel senso che il nostro è stato sempre un discorso di qualità che alla lunga viene sempre premiata;anche in questi anni di crisi abbiamo i nostri affezionati clienti».
Qual è la statuina del presepio che le risulta maggiormente richiesta dai suoi clienti? «Nella hit parade, usando un espressione del gergo musicale, quelli più venduti sono i pastori della natività: la Madonna,San Giuseppe,il Bambino
al secondo posto i Re Magi, altre figure di contorno: il benino, ma anche la Carmela che è un soggetto molto richiesto».
Cosa ne pensa invece dei maestri pastorai che inseriscono personaggi dello spettacolo nei presepi? «A onor del vero lo faccio anche io pur non essendo una tradizione, è un modo innovativo per attirare un po’ di attenzione, quindi non tradizione, ma, attenzione, al puro scopo mediatico per attirare un po’ di persone nella nostra bottega. I personaggi che abbiamo prodotto fin dal 1992 al tempo di mani pulite sono molteplici; arrivando ai nostri giorni, Raimondo e Sandra Mondaini, Mike Bongiorno, il presidente Berlusconi in diverse situazioni, anche una delle più recenti a fianco di Ruby Rubacuori, per arrivare al premier Matteo Renzi e al Santo Padre, Papa Francesco. Alcuni calciatori come Totti, che è venuto personalmente a ringraziarmi!».
Nelle antiche botteghe artigiane molti lamentano difficoltà a reperire allievi per questi antichi mestieri: riscontrate le stesse criticità? «Devo dire che ho tre allievi, ahimè non sono napoletani! Perché sono poco interessati a questo tipo di attività, non di grido. Nella mia bottega ci sono due ragazzi cingalesi e uno bulgaro che hanno quella capacità e quella modestia e umiltà e voglia di voler apprendere che difficilmente ho riscontrato nei ragazzi napoletani». Cosa ne pensa dell’ aggueritissima concorrenza cinese?« Non c’è concorrenza, poichè noi realizziamo un prodotto di nicchia, di alta qualità; la concorrenza avrebbe senso solo se ci fosse una parità tra i nostri e i loro prodotti, invece loro realizzano dei pastori molto più semplici. A seguito di numerosi sequestri di questi prodotti è stato scoperto che essi contenevano anche sostanze tossiche dannose per l’uomo; quindi bisogna diffidare da statuine di dubbia provenienza».
Cosa ne pensa invece dei pastori in vendita nelle edicole?« Di questo passo penso che San Gregorio Armeno chiuderà un po’ per i cinesi un po’ per l’edicole, i prodotti dovrebbero essere venduti solo in loco. Occorre creare un prodotto con marchio “D.O.P. (denominazione di origine protetta) per certificarlo e renderlo garantito. Bisogna salvaguardare il nostro “Made in Naples”, il vero pastore napoletano tipico deve avere la testa in terracotta, le mani di legno e l’abito in seta di San Leucio».
Maria Rosaria Cardenuto
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