Laureato in Informatica, appassionato ai temi sia logico-matematico-scientifici sia etico-politico-economici, ha dato ai suoi studi, segnatamente al suo libro, un respiro transdisciplinare e un orientamento sistemico.
Qual è stato l’ input per la stesura del libro?
Ho definito questo mio libro un saggio, orientato alla divulgazione, destinato particolarmente a un pubblico giovane, con una struttura interdisciplinare e transdisciplinare, che attraversa vari campi del sapere, scientifico e umanistico, intrecciando teoria e applicazioni. È un libro che ho meditato lungamente. Le varie fasi di sviluppo si sono protratte per oltre quindici anni. L’input principale per la stesura di un libro come questo, complesso e articolato, è costituito da forti convinzioni e profonde motivazioni. Innanzitutto, sono convinto che le attuali generazioni e quelle che ci seguiranno in questo secolo hanno un compito fondamentale: fare da argine alle devastazioni sociali e ai disastri ecologici, che minacciano il futuro stesso dell’umanità. Effetto serra e mutamenti climatici sono ancora tragicamente sottovalutati, proprio perché gli effetti più tremendi sulla capacità di carico del pianeta sono a lungo termine. Oggi abbiamo il tempo e le risorse per agire e invertire il corso degli eventi. Se continueremo così, tra 50 anni non avremo più la possibilità di agire efficacemente e correremo il rischio di essere travolti dalla “rivolta di Gaia” (cito James Lovelock). Quindi, agire oggi è fondamentale. Siamo in una fase storica unica, in cui ognuno di noi deve dare tutto quello che può. Io metto gratuitamente a disposizione le mie idee, il mio impegno intellettuale e la mia passione civile. Le motivazioni profonde attengono alla sfera psicologica. Troppe volte, a esempio, davanti alle tremende immagini televisive di guerre, massacri e carestie, ho provato frustrazione, rabbia e impotenza. Questo libro mi ha aiutato a trasformarle in impegno, anche in organizzazioni come Amnesty International e WWF.
Lei definisce il suo libro un saggio interdisciplinare e transdisciplinare. Può spiegarci meglio?
L’interdisciplinarietà si ha quando esperti di varie discipline dialogano tra loro e mettono in comune concetti, problemi e soluzioni. La transdisciplinarietà si ha quando esperti di varie discipline sviluppano progetti e ottengono risultati producendo sintesi tra le loro conoscenze. Il libro ha un approccio sistemico proprio perché sfrutta l’interdisciplinarietà e la transdisciplinarietà, connettendo tutti gli argomenti nella struttura stessa del libro, che è composta in quattro parti. Nella Parte prima descrivo e analizzo i maggiori problemi – culturali, economici, sociali, politici ed ecologici – che sono di fronte a Noi. Nella Parte seconda espongo i principi basilari di una nuova teoria, che ha finalità e metodologie sistemiche. Lo scopo di questa teoria è analizzare da un punto di vista logico-matematico il fenomeno dello sviluppo delle dottrine etiche, politiche ed economiche, mettendo in evidenza le interazioni logiche tra di esse. L’applicazione del metodo assiomatico-deduttivo e l’utilizzo del linguaggio simbolico consentono di far emergere da tali dottrine i relativi sistemi, verificandone la coerenza logica. Nella Parte terza, avvalendomi delle tecniche dell’analisi e della dinamica dei sistemi, indico la possibilità di testare mediante modelli matematici l’efficacia e l’efficienza dei sistemi, etici, politici ed economici, ottenuti tramite la formalizzazione delle dottrine da cui derivano. L’efficacia e l’efficienza sono misurate rispetto all’ambiente esterno (la società umana, l’habitat terrestre) in un “laboratorio virtuale”, generato dal software, che simula il mondo reale, in cui le dottrine vengono applicate. Nella Parte quarta descrivo brevemente alcune soluzioni ai problemi, descritti nella Parte prima, utilizzando le applicazioni concrete della teoria, esposta nella Parte seconda, nell’ambito politico, economico ed ecologico, con l’obiettivo di raggiungere un equilibrio stabile tra i comportamenti e le attività degli esseri umani (etica, politica ed economia) e il pianeta Terra e i suoi ecosistemi (fisica, chimica e biologia), ipotizzando la costituzione di nuove istituzioni, regole e governance su scala planetaria.
Il titolo condensa nella parola chiave “etica” il relativo leit motiv, quindi questa è da considerarsi una disamina tesa a cristallizzare il disincanto per l’anti-etica che campeggia o a gettare le basi per un’etica, davvero, “operativa” ?
Il titolo “Ipotesi di un’etica matematica” lega tre parole chiave importanti. Fa scorgere un’etica, che abbia le caratteristiche di essenzialità, oggettività, univocità e universalità, tipiche di una teoria logico-matematica. Ipotesi, perché mi limito al suggerimento di un’ipotesi, la cui validità potrebbe essere verificata nei prossimi anni. Ovviamente, la parola più significativa del titolo è “etica”. Da essa dipende la “chiave di lettura” del libro, resa esplicita nel sottotitolo: “L’uomo di fronte alle responsabilità del suo futuro”. La parola centrale “responsabilità “, qui, è la più significativa. Tutto ciò significa che etica e responsabilità sono strettamente connesse e che l’umanità potrà avere un futuro solo se saprà essere responsabile, cioè se saprà sviluppare e rispettare un’etica della responsabilità. In primis, la responsabilità nei confronti delle generazioni future e della vita del pianeta Terra. Oggigiorno, viviamo una profonda crisi dell’etica. È necessario comprendere che proprio l’evanescenza dell’etica è alla base delle tante difficoltà economiche, sociali e politiche e dei disastri ecologici. Alla base di questo libro c’è un’idea poderosa. C’è la costituzione dell’etica come scienza teorica e applicata, fondamentale non solo per superare i rischi dell’attuale secolo, ma per consentire all’umanità un futuro lungo e sereno. Nel suddetto contesto scientifico e culturale fondamentali sono le implicazioni logiche tra etica, politica ed economia. Esse sono correlate attraverso le funzioni che svolgono. Il compito dell’etica è definire ciò che è necessario al mantenimento e al benessere della specie umana. Il compito della politica è tradurre le necessità etiche in azioni politiche e atti legislativi, garantendo, così, all’umanità la capacità di autogovernarsi. Fissate le necessità etiche, le leggi e le azioni politiche, il compito dell’economia è determinare il miglior impiego delle risorse naturali disponibili per il mantenimento e il benessere della specie umana. Così l’etica definisce il contesto logico in cui la politica e l’economia operano. Tutto ciò rende l’etica una disciplina viva e altamente operativa. A esempio, nel mio libro nella Parte quarta per una nuova ed effettiva governance planetaria e per un rinnovamento della globalizzazione suggerisco alcune proposte fattibili molto interessanti.
Può fare un esempio di questa operatività?
Certamente. L’attuale globalizzazione è una evidente dimostrazione della grave carenza di etica. Non è possibile neanche immaginare una nuova governance planetaria e una più equa globalizzazione, se prima non si ha la consapevolezza del ruolo basilare che le regole etiche devono avere sui principi politici e sugli interessi economici. Ad esempio, senza la motivazione etica non sarebbe stata possibile neanche la stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. E’necessaria una ben altra consapevolezza etica per attuarla davvero. Costruire una nuova globalizzazione più giusta e più equa, prima di essere un obiettivo politico ed economico, è un obiettivo etico, dove l’etica esprime non solo i valori ma anche i bisogni primari dell’umanità.
Da quali ambiti ha attinto approfondimenti e informazioni?
Nel libro analizzo dati di fatto, riportando fedelmente dati ufficiali di Organizzazioni Internazionali, quali le Agenzie delle Nazioni Unite, risultati di ricerche riconosciute valide nella letteratura scientifica ed elementi di discussione proposti da autorevoli scienziati ed economisti.
Ha sintetizzato anche posizioni di altre menti, la cui idea era sovrapponibile alla sua?
Cito molti autorevoli scienziati (Rita Levi Montalcini, Antonio Zichichi, Margherita Hack, James Lovelock, Martin Rees) ed economisti (Amartya Sen, Joseph Stiglitz, Muhammad Yunus, Jeremy Rifkin), riportando brevi loro testi. Queste citazioni mi consentono di spiegare meglio i problemi e sono preziosi elementi di meditazione per i lettori.
Il libro è corredato da una ricca bibliografia. Reputa di incontrare il favore di un pubblico più adulto o quello composto da giovani che maturano una profonda critica verso ciò che è stato e ciò che potrebbero fare?
Spero di incontrare il favore di un vasto pubblico. Ovviamente, il mio è un libro scritto non da un “addetto ai lavori” per gli “addetti ai lavori”, ma da una persona comune per persone comuni, perché il futuro della specie umana e della vita del pianeta Terra dipende da tutti Noi. Questo libro porta un piccolo contributo per comprendere l’attuale realtà antropologica molto complessa, in cui tutti volenti o nolenti siamo parte. È un libro dedicato soprattutto ai giovani e alle donne. Vorrei tanto che da loro fosse apprezzato.
La pubblicità è un elemento imprescindibile nell’editoria, ha scelto una particolare campagna per la diffusione del libro?
Nessuna campagna, non ne ho i mezzi. Mi limito a diffonderlo gratuitamente attraverso Internet (www.logicethics.com). Spero molto nel passaparola. L’ho anche pubblicato a prezzo di costo senza alcun mio guadagno sul sito: www.ilmiolibro.it del Gruppo Editoriale l’Espresso. Nel 2011 ho realizzato una terza edizione con gli aggiornamenti degli ultimi tre anni, tradotta in inglese. Anche la terza edizione (in italiano e in inglese) è disponibile sia sul mio sito che sul sito ilmiolibro.it.
Maria Rosaria Cardenuto
Riproduzione Riservata ®